15 APRILE 2017
Un birrificio al Vinitaly: birra e vino. Sono davvero due mondi in conflitto?ย Eโ realistica lโopinione diffusa secondo la quale i produttori di vino non amino i produttori di birra, e viceversa?
Due di noi sono stati al Vinitaly, pochi giorni fa. E questo รจ il resoconto di unโesperienza istruttiva, stimolante e molto, molto divertente.
Una premessa doverosa: esistono sicuramente produttori di vino che considerano lโarte brassicola unโarte minore, e decisamente semplice, partendo dal presupposto che chi fa la birra non deve crescere e coltivare la vite, in eterna lotta con la natura, la terra, il meteo; esistono sicuramente anche produttori di birra che considerano i produttori di vino una sorta di casta fortunata e coccolata.
Di sicuro noi possiamo dirvi che non appena un produttore di vino appassionato e un produttore di birra appassionato cominciano a parlarsi, a conoscersi, a raccontarsi, nelle infinite sfaccettature che il reciproco lavoro quotidiano comprende e include, allora cominciano a capirsi, apprezzarsi, specchiarsi lโuno nellโaltro. Ed รจ un arricchimento per entrambi, che di solito finisce in brindisi ed abbracci. Non si superano cosรฌ, conoscendosi, tutte le differenze, in fondo?
Noi ci teniamo a dire che amiamo il vino, la viticoltura, lโenologia. Abbiamo un sacco di foto e video che possono dimostrarlo maโฆ. Magari unโaltra volta. Ecco il racconto di cosโรจ successo a 61cento al Vinitaly.
COSA CI FA UN BIRRIFICIO ARTIGIANALE AL VINITALY?
Stiamo cercando di uscire dal mercato nazionale, e il Vinitaly ci sembrava una buona vetrina per cominciare a pianificare la cosa. Abbiamo avuto la fortuna di incontrare Fiore Wine, che fa export di vino in Nord America, Australia, Nord Europa, Sud Africa. Eโ unโazienda italiana con la quale ci siamo conosciuti in modo particolare. Abbiamo un amico in comune, che รจ lโazienda agricola e cantina Selvagrossa, loro cliente. Lo scorso anno Selvagrossa portรฒ con sรฉ al Vinitaly alcune delle nostre etichette. Dovete sapere che gli addetti ai lavori alla fine delle giornate del Vinitaly, stanchi di bere vino, fanno un brindisi a base di birra. (Quando ce lโhanno detto non ci credevamo, lo ammettiamo). Ebbene, i ragazzi di Fiore Wine lo scorso anno assaggiarono le nostre birre, portate da Selvagrossa, ne rimasero colpiti e da lรฌ ci contattarono e nacque il desiderio di cominciare a collaborare insieme. Questโanno ci hanno invitati come ospiti del loro stand, al fianco dei loro vini, che producono in Toscana e in Emilia-Romagna.
COME REAGIVANO GLI IMPORTATORI INTERNAZIONALI DI FRONTE AD UN BIRRIFICIO?
Molto bene. Non cโรจ nessun tipo di preclusione o di barriera da parte degli importatori internazionali: sono tutti grandissimi professionisti con un palato difficile da ingannare. Se il prodotto รจ valido, se ne accorgono e apprezzano. Per capire la loro reazione รจ importante fare due considerazioni. Molto spesso si trovano a venire in missione al Vinitaly per trovare nuovi stimoli e nuove proposte per le carte dei vini, e non solo, dei loro clienti in patria, e nei loro paesi la birra artigianale รจ molto richiesta anche dai ristoranti: per questo un prodotto di qualitร in piรน รจ sempre ben accolto. In secondo luogo bisogna considerare che lโassaggio di una birra al Vinitaly, allโinterno di uno stand dedicato al vino, viene fatto soprattutto per pulire la bocca, scaricare il palato dal sapore del vino. Per questo vengono apprezzate le birre piรน fresche, profumate, quasi estive.
QUALI SONO STATE LE BIRRE PIร APPREZZATE?
Dipendeva dai momenti e dagli interlocutori. Durante la giornata la birra รจ assaggiata dagli importatori, tra un assaggio di vino e lโaltro. Cercano le birre piรน leggere, fresche, aromatiche.
Ha avuto successo la Picus, Italian Weiss, grazie alla sua mineralitร e alla sua freschezza. Eโ piaciuta molto la Kiwi, la Pacific Lager, grazie ai profumi floreali e fruttati generati dai luppoli neozelandesi. E poi la Kisa, White Ipa, grazie ai sentori agrumati e tropicali.
Alla fine delle giornate, quando allโinterno degli stand rimangono solo gli operatori, si aprono le birre per brindare alla fine della giornata di lavoro. Gli espositori italiani hanno apprezzato la Elk e la Koi, due stili di birra piรน adatti al relax, e alla degustazione lenta, e relativamente di โnicchiaโ in Italia.
DA DOVE VENIVANO LA MAGGIOR PARTE DEI VISITATORI?
Siamo stati fortunati, perchรฉ Fiore Wine ha molti clienti, da tutto il mondo, e molto appassionati.
Importatori americani, che รจ un mercato ambitissimo ma molto difficile, per via delle regole relative allโimport dei prodotti ma anche, bisogna ammetterlo, perchรฉ negli Stati Uniti hanno una produzione di artigianale ricchissima ed estremamente capace.
Australiani, grandi amanti della birra, ed amanti dellโItalia. Importatori kazaki, russi, estoni, che si trovano a dover soddisfare i palati di una clientela sempre piรน esigente, curiosa, attenta a ciรฒ che beve, e follemente innamorata di tutto ciรฒ che รจ italiano.
Svizzeri, tedeschi, nord europei, pubblico con il quale รจ piรน facile intendersi e parlare la stessa lingua di grandi appassionati, e trovarli curiosi di scoprire nuove etichette di birra artigianale in Italia, paese che rispettano molto per quanto riguarda lโarte brassicola.
Ultimo, ma non per importanza, cito un importatore giapponese, paese che siamo noi ad amare particolarmente. Lโimportatore si รจ presentato con due assistenti: lui degustava e gli assistenti scrivevano. Questa sรฌ che si chiama professionalitร โฆ. (ovviamente ci รจ dispiaciuto per gli assistenti, ma il primo ha apprezzato molto le birre).
COSA SI ASPETTANO DA UNA BIRRA ARTIGIANALE ITALIANA?
Qualcosa di diverso, essenzialmente. Anche se alla fine lโaspettativa dipende molto dalla sensibilitร e dalla cultura del Paese da cui il visitatore proviene.
Lโesempio piรน chiaro รจ avvenuto nel momento in cui abbiamo incontrato un importatore tedesco. Ha chiesto di assaggiare la Picus, dopo aver letto sullโetichetta Italian Weiss. Voleva capire quale fosse il tocco di italianitร che abbiamo aggiunto allo stile Weiss, uno stile in cui naturalmente la Germania la fa da padrona. Abbiamo provato a suggerirgli di assaggiare prima la Kiwi, ma quando si รจ accorto che era una Lager ha declinato lโinvito, con unโespressione del tipo โVuoi davvero stupire un palato tedesco esperto di birra con una lager?โ. Abbiamo insistito, ha assaggiato la Kiwi e โWowโ, ne รจ rimasto colpito. Cosรฌ come ha apprezzato lโinterpretazione allโitaliana della Weiss. Questo amiamo del nostro lavoro: la possibilitร di creare allโinterno di stili consolidati, la possibilitร di dare una nostra versione e stupire chi, letteralmente, ne ha assaggiati parecchi. Ci siamo lasciati con lo scambio del biglietto da visita e la promessa di un ordine diretto verso la Germania.
QUANDO TROVEREMO UNโETICHETTA 61CENTO IN UN LOCALE ALLโESTERO?
Ci piacerebbe dire molto presto. In realtร , in un locale tedesco siamo giร presenti, ma non vorremmo fermarci qui. Il Vinitaly ci ha lasciato il desiderio di migliorare sempre di piรน nelle tecniche di produzione: perchรฉ anche se i sapori sono piaciuti, e le ricette sono giuste, guardare allโexport significa anche migliorare le tecniche di conservazione del prodotto, per dargli piรน vita, senza arretrare di un millimetro per quanto riguarda la qualitร e ovviamente la bontร .